domenica 27  giugno


Michele Rizzo

Spooky actions

Spooky actions è il risultato di un approfondimento generato da materiale coreografico che Michele Rizzo esplora da tempo,in una continua dilatazione e messa a fuoco, che guarda alla danza come un’entità assorbita e secreta attraverso il corpo. Come immerso in un ambiente instabile, il corpo si muove tra le tensioni che contiene e le trasforma tramite la danza in esperienze sensoriali, configurazioni di equilibrio e continui cambiamenti di stato. Spooky actions vede due performer in un vasto prato verde. Alternandosi, uno offre all’altro la propria attenzione, dandogli modo di immergersi in una pratica di percezione basata sull’immaginazione. Si stabilisce così un dispositivo performativo inclinato su se stesso, offrendosi nella propria intrinseca semplicità. Corpo, sguardo, movimento e spazio sono componenti che si alimentano e si scambiano osmoticamente stabilità. Le azioni, come immerse in un mondo espanso all’infinito, appaiono a tratti sinistre e allucinate, perché riferite a universi fantastici e mai completamente dispiegati. L’azione stessa del guardare è spaventosa, spaventosamente ricca di responsabilità, nel proprio essere atto che dona dignità di esistenza a ciò su cui lo sguardo si posa. I performer sono talvolta vicini e altre lontanissimi; potrebbe capitare che essere in presenza di uno costringa di non esserlo all’altro. Eppure lo spazio in cui tutto si dispiega, abbraccia l’intera scena e, tendendo l’orecchio, questo spazio risuona, delicatamente.

Michele Rizzo vive e lavora tra Amsterdam e Milano. La sua ricerca opera all’incrocio tra performance e arte visiva, fondendo elementi di scultura, danza e teatro. Decostruendo l’esperienza del rave la sua ricerca è attenta all’importante ruolo che il club svolge come spazio di aggregazione, promuovendo un’intimità pubblica che fornisce agli individui un ambiente in cui esplorare le proprie identità. Rizzo considera come la danza faciliti stati di flusso, totalità e trascendenza e riconosce la connessione tra danza e pratiche para-religiose. La sua performance HIGHER xtn. (2018) è stata acquisita dallo Stedelijk museum di Amsterdam, mentre la sua installazione performativa Rest (2020) è esposta alla Quadriennale di Roma ed è al contempo entrata a far parte della collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.

Guillermo de Cabanyes, performer di Madrid, vive e lavora in Italia. Consegue la laurea magistrale in Teatro e Arti Performative all’Università IUAV di Venezia, dove collabora anche come assistente per Arkadi Zaides e El Conde de Torrefiel. Nel 2020 frequenta il Master PACS – Arti Performative e Spazi Comunitari all’Università di Roma. Nel 2018 lavora come re-performer per la mostra su Marina Abramović a Firenze e nel 2019 completa il Corso di alta formazione dell’Istituto di Ricerca di Arte Applicata Societas. Attualmente è parte della Compagnia Mòra diretta dalla coreografa Claudia Castellucci.

Alessandro Rilletti, nato e cresciuto a Roma, studia filosofia a Venezia. Si è formato in danza, mimo, teatro e capoeira. Ha lavorato con Madison Bycroft (Biennale Venezia, Palais de Tokyo), Amalia Ulman e Michele Rizzo (Quadriennale di Roma) in performance legate al mondo delle arti visive. Alcuni suoi lavori indipendenti hanno avuto luogo in strada, in chiesa, in palestre e luoghi abbandonati. Fa parte di associazione MetaForte, comunità eretica che si prende cura di una torre-relitto di guerra a nord della laguna veneta. Insegna capoeira per l’infanzia. Il suo lavoro si nutre di linguaggi, genere, memoria, potere e comunità.

Andrea Venerus, cantante, polistrumentista e produttore, si forma a Londra dove approfondisce le sue conoscenze musicali e comincia a lavorare a progetti personali, venendo a contatto con le scene musicali di Brixton e di Notting Hill. Oggi Venerus vive a Milano, città dalla quale ha lanciato il suo primo progetto discografico, l’EP A che punto è la notte pubblicato da Asian Fake. Nel 2021 pubblica Magica Musica, il suo primo album.


idea e coreografia Michele Rizzo
performance Guillermo de Cabanyes e Alessandro Rilletti
sound design Venerus e Michele Rizzo
set design Michele Rizzo
produzione Xing/Live Arts Week