domenica 20 > domenica 27 giugno
Alessandro Di Pietro
DogmaZoom
Delle figure accampate sulla spiaggia lungo la riva del fiume Reno, si relazionano tra loro tramite oggetti scultorei e semplici effetti personali tecnologici come un asciugacapelli, una torcia, alcuni smartphone. Oltre al bivacco, il principale atto di condivisione dello spazio che attua questa famiglia di personaggi Post-hippies, è infantile e distruttivo: svolto in totale autonomia costruiscono un mockup di una città, ripartendo da ciò che trovano sulla spiaggia e nella vegetazione. Il plastico è spontaneo, il livello di dettaglio basso, ma sintetizza una civiltà. Grazie all’interazione auto-riferita di questi tre demiurghi, la loro personale messa in scena recita le fasi vitali di una società: la costruzione, la distruzione, lo stato di pace, la calamità e chissà lo stato di eccezione. La similitudine con l’azione si esprime facilmente tramite l’immagine dell’edificazione di un castello di sabbia. La terraferma si bagna grazie all’acqua producendo materia plasmabile utile al processo di antropomorfizzazione del paesaggio e che rivede, grazie all’aspetto dei tre figuranti, l’estetica del costruttore, del potente, dell’attivista, dell’avvocato, del dirigente corporate, del dio bambino crudele che esperisce la morte.
Come nei set di Godzilla la città è piccola e gli attori dei giganti, ma dall’altra sponda del Reno la loro azione è insignificante.
Oggetti coinvolti:
Hooded Soldier (studio) 2018
Tomaso De Luca
(32 x 22 x 14 cm, stampa 3D in ecoplastica, cemento spray, pigmento, gouache)
It’s always so hard to admit that things are different than what we had believed at first sight 2021
Michele Gabriele
(60 x 60 x 20 cm, pittura acrilica, resina epossidica, metallo, cavi, stampa digitale, gomma)
Blair 2021
Monia Ben Hamouda
(55 x 15 x 12 cm, tessuto, legno, curry in polvere, curcuma in polvere, pittura acrilica, gesso)
Materiali preliminari per From Settlement to Nomadism
Enrico Boccioletti 2015
(15 x 10 cm/durata 90 min, audiocassetta, registratore portatile)
Junkyard #01 (2018)
Keys View (2018)
Props #03 (2018)
State Trooper (2019)
Zabrinskie Point (2019)
Riccardo Banfi
(60 x 90 cm, n°5 stampe digitali su carta Blue Back)
Baby (Dolphin) 2017
Federico Tosi
(33 x 10 x 13 cm, osso intagliato)
Concept Mockup 2019/2020
Armature Globale
(misura variabile,alluminio, xps, stampa 3d pla.)
Alessandro Di Pietro artista visivo, vive e lavora a Milano. La sua ricerca si basa su strutture linguistiche e grammatiche cinematografiche, definendo metodologie che generano nuove narrazioni e strategie di produzione attraverso ambienti ibridi, personaggi mostruosi familiari e tecnologie non-oggettive. Mostre personali recenti: HOBOBOLO, Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna (2021); Lo Spavento Vinse il Giorno, MEGA, Milano (2021); Short Stories of Fires and Carbon, RAUM, Bologna (2019); FELIX, Marsèlleria permanent exhibition, Milano (2018). Mostre collettive recenti: Against Sun and Dust, Villa Imperiale, Pesaro (2020); Transatlantico, MANA Contemporary, New Jersey (2020); #80#90, Villa Medici, Roma (2019); The Tesseract, American Academy in Rome (2018).
concept Alessandro Di Pietro
cast Mattia Pajè, Milena Rossignoli, Bianca R. Schroeder, Bekhbaatar Enkhtur
opere scultoree in prestito:
Tomaso De Luca – studio di scultura
Michele Gabriele – scultura
Monia Ben Hamouda – scultura
Riccardo Banfi – fotografie (fondali)
Enrico Boccioletti – suono (registratore con output incorporato + audiocassetta interna con 5 tracce)
Federico Tosi – scultura
Armature Globale – mokeup architettonico
produzione Xing/Live Arts Week